Islam: Chi sono i sufi

"L’etimologia del termine sufi è dibattuta. L’ipotesi più probabile è che esso indichi l’abito di lana (sūf) tradizionalmente indossato dai primi asceti musulmani in segno di povertà e di timor di Dio, il cosiddetto “vestito della pietà” menzionato nella sura del Limbo (7,26). 







Ümmi Sinan, İstanbul.
Altre interpretazioni vedono nel termine un riferimento agli ahl al-suffa, la “gente della Veranda” – un gruppo di Compagni del Profeta (400, secondo alcuni studi) che avevano abbandonato le loro ricchezze alla Mecca per seguire Muhammad, e che solevano trascorrere il loro tempo in preghiera sotto una veranda apprestata appositamente per loro nella prima moschea di Medina. Tra questi Compagni la storia ricorda anche Abū Bakr, ‘Umar, ‘Uthmān e ‘Alī, che sarebbero diventati i califfi “ben guidati”. Questi asceti conducevano una vita molto austera, ma sebbene possano essere considerati i precursori dei sufi sarebbe errato far derivare il termine sufi da suffa, veranda. Dal punto di vista etimologico infatti la radice di suffa è “s-f-f” mentre quella del termine sufi è “s-w-f”. 

Vi è poi chi individua l’origine della parola nel termine safā, purezza, e chi invece ritiene derivi dal greco sophos, saggio. Questa pluralità d’interpretazioni suggerisce l’esistenza di teorie diverse sulla genesi del sufismo: i primi studiosi occidentali, per esempio, pensavano che esso fosse la sintesi dell’incontro tra Islam, filosofia neoplatonica, monachesimo cristiano orientale e dottrine sapienziali dell’Oriente. L’infondatezza di questa teoria sarebbe stata dimostrata nel primo Novecento da Louis Massignon, secondo il quale il movimento ha origini interne all’Islam, più precisamente nella recitazione e nella meditazione prolungata del Corano, e nella portata metafisica del principio dell’Unità divina (tawhīd)." [ ... Continua a leggere su Oasis ]


Ümmi Sinan, İstanbul.


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